Sono da poco passate le 7 e sono in auto sulla A4 verso Bergamo. Osservo: le Grigne prendono il primo sole tutte innevate, il Resegone, e poi.....nubi, nubi nubi solo nubi sempre più nere man mano il mio sguardo si rivolge verso est, ovvero in direzione di Predore, meta di oggi. Prendo il cellulare e scrivo a Paolo: "certo che girano le p...e a vedere che su Predore piove e in Grigna c'è il sole".
Paolo mi chiama. Decidiamo di incontrarci a Orio per decidere cosa fare. Siamo il solito trio, Renzo Paolo ed io. Ci incontriamo sotto una fastidiosa pioggerella e ci spostiamo verso Bergamo per bere un caffè e ragionare. Dopo il caffè la decisione è presa: di arrampicare non se ne parla, quindi andiamo a "fare fiato": su di corsa al Resegone.
Arriviamo a Brumano, m 964, dove lasciamo la macchina vicino alla chiesa. Le nuvole girano sopra di noi scure e minacciose. Non piove ma fa freddino. Sono le 9. Partiamo. Si va al trotto su per i 940 metri che ci separano dalla croce posta a 1875m, in cima al Resegone. Paolo fa il passo, dopo un po' Renzo ci supera e si mette a tirare il gruppetto. Si trotta sempre ad un buon ritmo. Ad un certo punto sono io a superare e a fare il passo. Man mano saliamo cominciamo ad incontrare la neve. 200 m sotto la vetta la neve è ormai alta almeno 60 cm. Fatichiamo, ma alle 10e10 giungiamo alla croce!!
[Paolo aiuto-rifugista]
Dopo una brevissima sosta al vento ci portiamo al riparo dentro al Rif. Azzoni, posto pochi metri sotto la vetta, per un te rifocillatore e per ascigarci un po' il sudore. Alla fine Paolo mostrerà il meglio di se stesso rassettando alla perfezione il tavolo.
[Luci e ombre]
Quando usciamo dal rifugio ci rendiamo conto di essere esattamante a metà fra il brutto tempo ed il sole. Fra giochi di luci ed ombre ci buttiamo in una discesa a capofitto verso la macchina e in poco meno di 45 minuti ritorniamo al punto di partenza.
E' stata la mia prima esperienza di "corsa" in scarpette. Devo dire che l'ho trovata divertente, forse perchè la giornata, per via delle condizioni meteo, non dava spazio alla contemplazione tipica di chi va in montagna e quindi ci si poteva limitare a concentrarsi su se stessi senza perdere un gran chè di ciò che ci stava intorno.
Speriamo nel prossimo week-end. Anche se le previsioni non promettono nulla di buono.....
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