lunedì 30 giugno 2008

Tre giorni sul Bianco: terzo

[Le nebbie si diradano]

Dopo la fatica di ieri oggi ci attende una splendida cresta al termine della quale saranno terminate tutte le fatiche!! Si tratta della Arete du Cosmiques all'Aiguille du Midi con rientro a Courmayeur con gli impianti. Ci svegliamo alle 6 e con tutta calma ci prepariamo. Colazione alle 7. Poco prima delle 8 siamo all'attacco della via posto proprio accanto al Simmond che funge da ricovero invernale. Il meteo è ok, ma le nebbie avvolgono le vette, Aiguille du Midi compresa. Pazienza.
La cresta si presenta con una salita ben tracciata che è come un sentiero con qualche difficoltà. Procediamo di conserva prendendo quota molto velocemente, finchè arriviamo ad un anello di calata. Da qui con 2 doppie perdiamo in un batter d'occhio una quarantina di metri. Bellissima la prima calata, in parte nel vuoto.

[La doppia]

Da questo punto si ricomincia a salire con qualche difficoltà in più compresa quella di rischiare di sbagliare strada. Risaliamo un canale al termine del quale, con una ripida ma breve discesa su neve fra incredibili obelischi di granito, arriviamo alla mitica placca di IV.

[Obelisco di granito]

La placca....aspettavo questo momento e purtroppo una velocissima cordata composta da una guida con 2 ragazzi me lo ha mezzo rovinato. L'altra metà me la sono rovinata io che mi faccio prendere dall'ansia quando una cordata mi pressa. Peccato. Quasi quasi mi creo un'occasione per tornarci e rifare questo passaggio come Dio comanda.
Terminata la placca, la via si sposta sul versante Ovest e risale fra canali e cengie sospese sul baratro fino ad arrivare proprio sotto una delle terrazze panoramiche poste vicino all'arrivo della funivia di Chamonix. Le difficoltà non sono mai elevate, ma una distrazione potrebbe avere brutte conseguenze anche perchè si tende a proseguire di conserva. La via termina su uno dei terrazzi panoramici dell'Aiguille du Midi, affollato da giapponesi, indiani, americani e chi più ne ha ne metta. Vedendoci arrivare da questo baratro, la folla di turisti si è letteralmente buttata verso la ringhiera per vedere bene questi 3 strani personaggi un po' matti che arrivavano sulla loro salda terrazza usando una scala a pioli ballerina e scavalcando la balaustra. Dopo un giretto nella "giostra" dell'Aguille abbiamo fatto la traversata della Mer de Glace fino a Punta Helbronner con i famosi ovetti. Passaggio al Torino per prendere del materiale e per farsi il famoso (?) panino dell'alpinista, poi giù a Courmayeur e, infine, in macchinia fino a Milano.
E la prossima cosa sarà???

[Tutte le foto]

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