sabato 13 giugno 2009

Bramani Ratti

[il "lamone rosso"]

Ragazzi, ho insistito fino al limite del lecito ed anche oltre con il buon Paolo per fare questa via. Ma ne è valsa la pena. Ci troviamo di primo mattino al parcheggio Sport Specialist di Orio. Siamo Renzo, Paolo ed io. Salendo al Passo della Presolana ci fermiamo al bar prima di Ponte Nossa per un caffè e per congiungerci con Roby. Oggi siamo 4 soci. Arriviamo al Passo. Aria frescolina ma tempo bellissimo. Dividiamo l'attrezzatura e partiamo alla volta della parete Sud della Presolana. L'obiettivo tanto atteso è la via Bramani Ratti. Una classica del gruppo.
All'attacco siamo all'ombra e fa abbastanza freddo. Formiamo le cordate: Renzino ed io, Roby e Paolo. Parte Renzo.


[Roby sul tiro chiave]

Lo raggiungo alla prima sosta con le mani gelate. Riparto io e ci avvicendiamo per un altro paio di tiri semplici sempre al freddo e all'ombra dello sperone Sud. Altrove è un trionfo di sole e cieli azzurri. Al quarto tiro raggiungo una cordata, solo che mi portano fuori via. Hanno sbagliato loro e di conseguenza anche io. Nulla di grave, Roby che ci segue tiene la sinistra e si ferma a pochi metri da me. Con un rapido traverso ci ricongiungiamo tutti e quattro. Da questo punto parte il primo tiro caratteristico di questa bella via: quello del lamone rosso. é una vera e propria lama che si stacca dalla sovrastante strapiombante parete, completamente sprotetta ed esposta. Di per sè non difficile, ci si attacca con le mani e si va, ma provate a farlo con 300 metri circa sotto i piedi....
Dalla sosta dopo il lamone cominciano le difficiltà vere: un tiro di V continuo è l'antipasto. Terminato questa lunghezza si può proseguire lungo la via tradizionale oppure (più difficile) tirare dritto per la variante Scandella. Ovviamente, visto che ci piace non farci mancare nulla, optiamo per la seconda via. Et voilà, un bel tiro di 6a ci aspetta. Faticoso e duro, ma assolutamente entusismante. terminateo questo c'è un tiro riposante (magari c'è del V°, ma chi se ne accorge?) e poi l'ultimo tiro che finisce con uno strapiombetto non banale. Proseguiamo per gli 80-100 metri come dice la relazione ma la vetta è ancora bella lontana.

[Renzo in calata]

La discesa per la cresta verso il Visolo è infinitamente lunga. Complice l'ora e le nubi che ammantano la cresta decidiamo all'unisono per una discesa in doppia lungo la via. E qui è venuto il bello. Dopo una prima calata molto tranquilla ne è venuta una abbastanza esposta. La terza calata invece è stata adrenalina pura: 5 metri con i piedi per terra dopodichè si saluta la terra ferma e per altri 50 si è completamente nel vuoto distanti anche una quindicina di metri dalla parete!! Spettacolare! Messi i piedi per terra con altre tre calate si torna all'attacco e da lì la lunga e noiosa discesa verso la macchina.
Giornata perfetta. divertimento garantito sia in salita che in discesa. La consiglio.

[Tutte le foto]

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